Se i genitori (ancora vivi) hanno debiti con finanziarie per un valore di 40.000€, in caso di loro morte queo debiti ricadono sui figli. Preciso che il genitore e’ un impiegato statale, ma non ha beni da lasciare ai figli.
Coloro che sono chiamati all’eredità, per diventare eredi, devono prima accettarla. La legge prevede 2 tipi di accettazione:
1) l’accettazione pure e semplice e
2) l’accettazione con beneficio d’inventario.
Se da parte degli eredi vi è una accettazione pura e semplice dell’eredità, questi risponderanno anche dei debiti del defunto: l’erede infatti, accettanto puramente e semplicemente, confonde il suo patrimonio con quello del defunto e, quindi, i due patrimoni divengono un unico patrimonio.
Questa conseguenza non è conveniente per l’erede ogni volta che nel patrimonio del defunto i debiti superano i crediti: in questo caso, se l’erede accetta puramente e semplicemente l’eredità dovrà onorare i debiti ereditati anche con il suo patrimonio. In questo caso potrebbe convenire o rinunciare all’eredità oppure accettare l’eredità, non puramente e semplicemente, ma con beneficio di inventario in modo da non dover rispondere con il proprio patrimonio per i debiti che erano del defunto: l’accettazione con beneficio di inventario, infatti, ha l’effetto di mantenere separati il patrimonio ereditato da quello personale dell’erede.
Pertanto l’erede che intende accettare con beneficio di inventario deve dichiararlo espressamente e presentare anche una istanza al camcelliere del Tribunale per la redazione dell’inventario. L’inventario è necessario per accertare la consistenza dell’eredità.
Quando va fatta la dichiarazione di accettazione con beneficio di inventario?
Se l’erede che intende accettare con beneficio d’inventario è in possesso dei beni ereditati deve fare la dichiarazionelo entro tre mesi dalla data della morte. Se l’inventario non è compiuto nei tre mesi, l’erede decade dal beneficio e viene considerato erede puro e semplice con la conseguenza che dovrà farsi carico di tutti gli eventuali debiti del defunto, anche con i propri soldi.
Se l’erede non è in possesso di beni appartenenti al defunto, può chiedere l’accettazione con beneficio di inventario entro dieci anni dalla morte. L’inventario deve essere compiuto entro tre mesi dalla data della dichiarazione di accettazione con beneficio d’inventario.
Si consideri, infine, che se i debiti del defunto sono superiori ai crediti, al chiamato all’eredità potrebbe convenire rinunciare alla stessa; così facendo egli fa cessare gli effetti verificatisi nei suoi confronti a seguito dell’apertura della successione e rimane, pertanto, estraneo alla stessa, con la conseguenza che nessun creditore potrà rivolgersi a lui per il pagamento dei debiti ereditari, né egli potrà esercitare alcuna azione ereditaria o acquistare alcun bene facente parte della successione. Si ricordi che la rinuncia all’eredità non può essere sottoposta ad una condizione o ad un termine, né può essere limitata solo ad una parte dell’eredità.
giuseppe
Io ho ereditato una casa e solo dopo un anno ho scoperto che il defunto aveva dei debiti con una finanziaria, la quale mi ha minacciato di pagare tutto o si sarebbe rivalsa sulla casa. Non ho vie di fuga a mio favore?
Avv. Simone Falusi
Con l’accettazione dell’eredità si assume la responsabilità di pagare i debiti che aveva la persona defunta. Per questa ragione, prima dell’accettazione, occorre valutare bene cosa conviene fare, ovvero se rinunciare all’eredità, quando ad es. i debiti del defunto sono molti e superano il valore dei beni caduti in successione, oppure accettare l’eredità, magari con beneficio di inventario allo scopo di tenere separati i beni ereditati dal patrimonio personale dell’erede. Quando non si conosce bene la situazione patrimoniale del deceduto, l’opzione migliore sarebbe quest’ultima. Se hai accettato già l’eredità, quindi, dovrai pagare la finanziaria.