
La coppia che non ha contratto matrimonio (c.d. convivenza more uxorio o coppia di fatto) non ha ovviamente bisogno di procedere con una pratica di separazione legale quando la convivenza va in crisi.
Tuttavia, se ci sono dei figli minori, o maggiorenni ma ancora non autosufficienti, è necessario regolare le modalità del loro affidamento e del loro mantenimento.
Anche se non vi è un obbligo in questo senso, omettere di regolare questi aspetti rappresenta un errore che potrebbe costare moltissimo non solo ai genitori ma anche ai figli.
In questi casi è sempre consigliabile rivolgersi al Tribunale per formalizzare un accordo tra le parti, poiché una semplice scrittura privata non è in grado di obbligarli giuridicamente. I provvedimenti del Tribunale invece vincolano le parti e questo permette, in caso di inottemperanza da parte di uno dei due, di agire per ottenere il rispetto di quanto pattuito.
Anche se i genitori separati hanno raggiunto tra loro un’intesa sulle modalità dell’affidamento e sul mantenimento dei figli, è assolutamente necessario regolare e formalizzare in modo corretto questa intesa. Infatti, l’esperienza ci insegna che con il passare degli anni potrebbero sorgere contrasti tra i genitori sull’affidamento dei figli o sul contributo per il loro mantenimento; in assenza di una corretta regolamentazione dell’affido e del mantenimento dei figli sarebbe estremamente difficile risolvere quei contrasti.
Per evitare costose liti giudiziarie future ed una degenerazione dei rapporti tra tutti i soggetti coinvolti (genitori e figli) la coppia di fatto, al momento della separazione, deve preoccuparsi di regolare l’affidamento dei figli.
E ciò vale anche se i genitori hanno già raggiunto un accordo: in questo caso, come avviene per la separazione, può essere proposto un ricorso consensuale al Tribunale in cui saranno indicate le modalità dell’affidamento ed il modo con cui i genitori contribuiscono al mantenimento dei figli. In caso di disaccordo, ciascuno degli ex conviventi potrà ricorrere al Tribunale che deciderà sull’affidamento ed il mantenimento dei figli.
La Legge 20 maggio 2016, n. 76 (c.d. Legge Cirinnà) , che ha introdotto importanti novità per le coppie di fatto, per quanto riguarda i rapporti patrimoniali tra gli ex conviventi, non prevede la corresponsione di un assegno di mantenimento a favore del convivente più svantaggiato (come nel caso di separazione dei coniugi) ma solo il diritto agli alimenti da commisurare alla durata della convivenza.
Per questo tipo di pratiche applichiamo una tariffa a forfait: consulta il nostro tariffario per ulteriori informazioni.