Stiamo per vendere un appartamento sito al piano terra esposto a E-S-O, isolata con cappotto e con il giardino tutto attorno. Lo abbiamo vissuto io e la mia famiglia per cinque anni e l’appartamento non ha mai avuto alcuno problema. Lo abbiamo poi locato ad una famiglia per un anno e mezzo e improvvisamente la parte ovest della casa si è riempita di muffa. Abbiamo quindi richiesto un accertamento tecnico da parte di un CTU e la risposta depositata in tribunale è stata che la muffa è dovuta solo alla cattiva conduzione dell’appartamento da parte degli affittuari che producevano dei fortissimi sbalzi di temperatura più volte al giorno.
La mia domanda ora è la seguente, dobbiamo comunicare ad un futuro acquirente ciò che è successo e ciò che ha accertato il tecnico? Può un futuro acquirente rivalersi su di noi se si ripresenterà il problema muffa? Abbiamo ricevuto consigli contrastanti in merito e vorrei avere più chiarezza.
Grazie
Eleonora
Risposta: se la CTU (ovvero la Consulenza Tecnica disposta dal Giudice) ha accertato che la causa della muffa era da attribuirsi unicamente alla condotta del conduttore, anzichè ad un vizio dell’immobile, il proprietario può stare tranquillo. Se poi, dopo la vendita, dovesse ripresentarsi il problema allora delle due l’una: o il nuovo proprietario produce anch’esso “fortissimi sbalzi di temperatura” tali da produrre i fenomeni di umidità, oppure il consulente nominato dal Tribunale …si è sbagliato nell’individuare la cause del problema.
Lascia un commento