Avvocato le vorrei porre un quesito su una possibile separazione:
Sono proprietario della casa dove abito (abbiamo fatto la separazione dei beni prima dell’acquisto della casa stessa), ho un figlio di 11 anni che vorrei con me. Lavoro come impiegato per tanto percepisco uno stipendio che mi permette di vivere dignitosamente ma non ho da scialacquare. Se chiedo la separazione (magari consensuale) e chiedo l’affido del figlio, che sia congiunto o no non importa, riesco realmente a rimanere a casa mia con mio figlio ?
Premetto che mia moglie lavora saltuariamente come commessa e che se dovessi uscire da casa non ho la possibilità di appoggiarmi alla famiglia mia di origine in quanto fuori dalla mia regione di appartenenza.
Grazie.
Davide (via email)
Risposta: La separazione consensuale presuppone – ovviamente – che i coniugi siano d’accordo su tutte gli aspetti della separazione (affidamento prole, questioni patrimoniali, ecc.). Se Sua moglie è d’accordo che il figlio rimanga con il padre, è superato anche il problema dell’eventuale assegnazione della casa al coniuge che non ne è proprietario. Infatti, Sua moglie potrebbe vantare un diritto all’assegnazione della (ex) casa coniugale solo nel caso in cui il figlio minore venisse affidato o meglio “collocato presso la stessa (sul punto si rinvia al post del 23/6/2008 ). Nell’ipotesi in cui non si riesca a raggiungere un accordo sull’affidamento del figlio, allora sarà il Tribunale a dovere decidere: in quest’ultimo caso con molta probabilità il figlio verrà collocato presso la madre, la quale potrà certamente ottenere anche l’assegnazione della casa coniugale.
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