Salve a tutti,sono una mamma disperata di un bambino di 8 mesi,ho deciso di mettere al mondo mio figlio anche se il padre non lo amavo più. Dopo 9 mesi di gravidanza trascorsa da sola e continui litigi,con minacce inseguimenti divieti e una volta mi ha anche alzato le mani,ho deciso lo stesso di far riconoscere il bambino al padre. Ora sono trascorsi 8 mesi,e la situazione non cambia,pur vivendo separati.Esige che io li lasci il bambino tutte le volte che vuole altrimenti gli salta l’embolo,non lavora e non mi passa neanche 1 euro,anche se io non lo accetterei da lui!!!Se mi permetto di andare a farmi un giro con un’amica una volta al mese e lascio il piccolo con i nonni,con cui viviamo e con cui grazie a loro andiamo avanti,mi minaccia dicendomi che chiama gli assistenti sociali per farmi togliere mio figlio. Premetto che io non gli nego niente e che anzi forse e dico forse un’altra mamma sicuramente avrebbe preso già dei seri provvedimenti.Io non voglio che mio figlio soffra,ma non voglio neanche rovinarmi la vita a 30 anni chiudendomi in casa per paura delle sue minacce. E’ un bravo padre e vuole essere presente…ma usa nostro figlio come scudo per farmi vivere un inferno visto che io non lo amo più. Cosa devo fare? se mi azzardo a parlare di avvocati con lui,ho paura della sua reazione,aiutatemi vi prego!!!!!!!
Antonella.
Risposta: nell’interesse del minore e dei genitori, l’affidamento del bambino deve essere regolato con un provvedimento del giudice; nel tuo caso del Tribunale dei minorenni Tribunale ordinario (*) non essendo sposata al padre del bambino. Se entrambi siete d’accordo sulle modalità dell’affidamento, potete presentare un ricorso congiunto al Tribunale, diversamente il mio consiglio è di agire da sola, con l’assistenza di un avvocato, per chiedere la regolamentazione dell’affidamento del bambino. A mio avviso non esistono altre strade.
(*) Aggiornamento: dal 1º gennaio 2013 le problematiche e le garanzie per i figli quando finisce un matrimonio o una relazione affettiva informale hanno un solo giudice competente: il giudice del Tribunale civile ordinario.
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